Come leggere correttamente una ricetta e non sbagliare le terapie
Capita spesso che vengano fatte terapie sbagliate per colpa di un’errata interpretazione della ricetta e ciò va a discapito della salute del nostro pet. A tutti sarà capitato almeno una volta di leggere una ricetta medica; quella veterinaria non è molto diversa. Ce ne sono di vari tipi, le più comuni sono la ricetta cosiddetta “bianca” dove il Medico Veterinario indica i farmaci a libera vendita o gli integratori, e la REV (Ricetta Elettronica Veterinaria), per i farmaci soggetti ad obbligo di prescrizione.
Una ricetta medica è composta da due parti. Il primo rigo è la prescrizione, preceduta dalle lettere Pr: qui viene indicato il nome del farmaco, la forma farmaceutica (compresse, capsule, fiale, sciroppo, etc.) e il tipo di confezione che il farmacista è tenuto a consegnare (il dosaggio e il numero di compresse, per esempio). Il secondo rigo invece è l’istruzione, preceduta dalla lettera S: qui viene indicato il dosaggio, la frequenza di assunzione, la via di somministrazione e la durata del trattamento.
Per esempio, la seguente ricetta:
Pr – Clavaseptin cpr 500 mg
S – ¼ di compressa ogni 12 ore (oppure: mattino e sera) per OS per 10 giorni
Si legge in questo modo: compra il Clavaseptin in compresse da 500 milligrammi e dai al tuo pet un quarto di compressa ogni 12 ore (mattino e sera) per bocca per dieci giorni di trattamento.
Cosa vuol dire ogni 12 ore / mattino e sera?
Significa semplicemente far passare 12 ore fra una dose e l’altra. La scelta dell’orario è a discrezione del proprietario, a seconda di come è più comodo: possono essere le 8 del mattino e le 8 di sera, oppure le 4 del mattino e del 4 del pomeriggio. Quando il Medico Veterinario indica sulla ricetta mattino e sera vuole dire esattamente la stessa cosa.
Può capitare che la prima somministrazione del farmaco venga fatta durante la visita a un orario che per voi è scomodo. In questo caso è sufficiente giorno per giorno anticipare o posticipare la somministrazione di 1-2 ore fino ad arrivare all’orario da voi preferito.
N.B. Ricordiamo che, soprattutto in caso di antibiotici, è importante essere il più regolari possibili nella somministrazione per non lasciare il vostro pet scoperto dall’effetto del farmaco.
Cosa vuol dire un quarto? Tre quarti?
Rispetto alle ricette mediche umane, dove i dosaggi sono spesso standardizzati, l’estrema variabilità di peso che c’è nel mondo animale fa sì che di frequente i Medici Veterinari debbano indicare dei dosaggi frazionati che mettono in difficoltà i proprietari. In realtà non è così difficile somministrare la terapia corretta: è sufficiente richiamare alla memoria le frazioni che abbiamo studiato alle scuole elementari.
Qui sopra trovate uno schema che mostra una compressa di forma tonda e una ovale con indicate le varie frazioni in cui il Medico Veterinario potrebbe richiedervi di suddividerle: un quarto (1/4), un terzo (1/3), mezza (1/2), tre quarti (3/4). In aggiunta, viene mostrata la quantità da somministrare se in ricetta trovate scritto: S – una compressa + ¼ ogni 12 ore. In questo caso non dovete fare altro che, sia alla mattina che alla sera (a distanza di 12 ore), somministrare entrambe le volte una compressa più un quarto. Spesso la confusione nasce dal fatto che si pensa di dover dare una compressa al mattino e un quarto alla sera, ma in questo ultimo caso l’istruzione reciterebbe: S – una compressa al mattino e ¼ di compressa alla sera.
Come faccio a suddividere una capsula?
Non è possibile farlo con tutti i farmaci, poiché se la capsula è gastroresistente è necessario che il contenuto in polvere arrivi intatto nell’intestino e dunque non è possibile aprirla. Se invece la capsula funge da semplice contenitore, è sufficiente aprirla e svuotarne il contenuto su un tovagliolo o su pezzo di carta alluminio e successivamente suddividere il mucchietto di polvere secondo il dosaggio che vi ha indicato il Medico Veterinario.
Invece di dare mezza compressa 2 volte al giorno, posso darne 1 intera una volta al giorno?
Assolutamente no! Se il Medico Veterinario vi ha detto di somministrare un farmaco più volte durante la giornata (capita di doverlo fare anche ogni 8 ore, cioè tre volte al giorno) è perché quello specifico farmaco agisce nell’organismo del nostro pet per un limitato numero di ore, poi il suo effetto finisce. Se al posto di dare mezza compressa ogni 12 ore gliene dai una intera un’unica volta, per esempio la mattina, vuol dire che non solo per le 12 ore notturne il paziente sarà privo dell’effetto del farmaco, ma che per le prime 12 avrà ricevuto un dosaggio doppio.
C’era scritto 10 giorni, ma dopo 2 stava meglio e ho interrotto la terapia…
MAI interrompere la terapia di propria iniziativa senza prima consultare il Medico Veterinario, anche se vedete che il vostro pet migliora dopo i primi giorni di trattamento. Questo perché altrimenti potete creare terreno fertile per delle recidive e, nel caso di antibiotici, creare resistenze batteriche che vanno a discapito del vostro amato animale: se avete l’abitudine di interrompere la terapia antibiotica non appena finisce la fase acuta, fate in modo che i batteri rimasti si abituino all’antibiotico, che perderà di efficacia e la volta successiva non si potrà più utilizzare per combattere l’infezione. Allo stesso modo si creano resistenze batteriche se si interrompere l’antibiotico “a scalare” (questo è un procedimento che si utilizza per il cortisone, invece, che non va mai interrotto di punto in bianco).
Bisogna anche tenere presente che i dosaggi dei farmaci e la durata del trattamento per cani e gatti sono diversi da quelli per gli umani, quindi non è il caso di allarmarsi se si prosegue una terapia antibiotica per 15-20 giorni. Se avete dubbi, chiedete spiegazioni al vostro veterinario invece di sospendere la terapia.
N.B. Se il Medico Veterinario vi prescrive una certa durata di trattamento e vi chiede di tornare a controllo PRIMA di sospendere la terapia, seguite le sue indicazioni. Questo controllo serve per valutare se la terapia ha fatto effetto e si può interrompere o se è necessario prolungarla… Non presentatevi al controllo dopo aver sospeso autonomamente la somministrazione del farmaco da giorni, perché nel caso la terapia andasse proseguita se ormai è trascorso troppo tempo vi può succedere di dover ricominciare da capo o cambiare addirittura farmaco. Se per qualsiasi motivo siete impossibilitati a portare il vostro pet al controllo piuttosto chiamate il veterinario e concordate insieme come procedere in attesa della visita.
Se il Medico Veterinario non vi scrive una determinata durata, è probabile che intenda “a tempo indeterminato”. In questi casi sulla ricetta potreste trovare scritto: a vita, continuativamente, oppure fino a nuova prescrizione / fino a controllo. Succede per esempio con le terapie cardiache: si tratta di una patologia cronica e ingravescente per cui la terapia non va mai sospesa, anche se vedete che il vostro pet sta bene (questo vuol semplicemente dire che la terapia sta funzionando, non che sia guarito). L’unica cosa che otterrete interrompendo una terapia cronica è di far precipitare di nuovo la situazione!
E se avete ancora dei dubbi chiamate il vostro veterinario prima di somministrare il farmaco. Non limitatevi a chiedere al farmacista, ma interpellate il veterinario che vi ha fatto la prescrizione: meglio una conferma in più che la somministrazione errata di un farmaco.